Augusto Luciani: “L’Umbria dovrà fare gioco di squadra”

La pandemia che stiamo vivendo, oltre che minacciare il sistema sanitario, ha colpito duramente le imprese paralizzando il sistema economico e produttivo. Il tessuto imprenditoriale Umbro è denso di piccole imprese che fanno fatica a reagire e a trovare la resilienza necessaria, ad aggravare la situazione anche la conseguente ricaduta sui consumi e la tutela della salute.
Le farmacie e tutto il sistema di logistica gestito da Farmacentro per l’Umbria e per le Marche, hanno sempre garantito la massima efficienza e sono stati tra i più esposti durante questa pandemia, nonchè toccato con mano il sentiment dei cittadini.
Abbiamo pertanto chiesto ad Augusto Luciani, Presidente di Federfarma Umbria, di darci il suo punto di vista sulle evoluzioni post pandemia.

Che Umbria dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro?
“Un Umbria che non potrà che stringersi intorno alla sua specificità, interpretando come valori ed elementi distintivi anche quei fattori, non ultima la difficile accessibilità, che tuttavia danno valore e sottolineano altri aspetti che possono diventare autentici attrattori: Contesto paesaggistico e naturalistico, patrimonio artistico, rete di borghi medievali, vita ancora a dimensione umana, prodotti tipici, etc etc…
Sicuramente dovrà essere un Umbria capace di fare meglio e più di prima gioco di squadra.
In queste settimane e mesi, le farmacie ed i farmacisti sono stati in prima linea nel supportare una popolazione che aveva bisogno di essere aiutata e ascoltata. Ora occorrono, insieme, le energie per ripartire.”

Quale sarà la ricaduta sul sistema farmacie e quale sarà la “nuova normalità” per i contatti umani?
Sicuramente ci saranno dei riflessi di natura organizzativa all’interno delle farmacie.
Ma aldilà di questo io credo che possa rappresentare l’occasione, sempre in quella logica di gioco di squadra da cui non si potrà prescindere, per mettere a sistema la rete delle farmacie, e quindi il territorio, con l’ospedale, trasferendo quindi, con i dovuti accorgimenti, la gestione della cronicità nel territorio, più vicino ai Cittadini, ovviamente con il supporto ed insieme ai MMG, nel rispetto delle reciproche competenze.

Farmacentro abbraccia due Regioni: Marche e Umbria.
Quali, se ci sono state in questo particolare momento, le differenze dal punto di vista sanitario tra le due Regioni?
Noi abbiamo gestito l’emergenza sanitaria con il medesimo rigore ed attenzione in tutte e due le Regioni. In questo periodo di bilanci anche per Farmacentro, io credo che il più bel risultato d’impresa sia stato quello che, anche grazie alle procedure date e seguite, nessun dipendente o collaboratore si sia ammalato.