Laura Radi (NEMETRIA): “Riscoprire la conoscenza e rimetterla al centro degli interessi privati e pubblici”

Ascoltiamo costantemente gli stakeholder della nostra Regione per captare e suggerire soluzioni percorribili per affrontare il post COVID-19 e instradare l’Italia verso una ripartenza.
Le loro esperienze, la resilienza quotidiana, i loro preziosi spunti di riflessione in una situazione difficile come quella che stiamo vivendo crediamo possano essere il giusto esempio anche per farsi ascoltare anche da Governo e Istituzioni.

Con vero piacere abbiamo ascoltato Laura Radi (Associazione NEMETRIA di Foligno) che attraverso seminari, workshop, convegni sui temi dell’economia, della finanza, dell’etica, della cultura di impresa, arricchisce ed alimenta “Think Tank” indispensabili per creare valore e diffondere conoscenza.
Come afferma Paolo Savona, Presidente del Comitato Scientifico di Nemetria: “Le iniziative proposte sono una piccola goccia di freschezza culturale in un mare di inquinamento ideologico”; affermazione calzante per Nemetria che ha da sempre “investito nel sapere” offrendo un terreno neutrale per discutere problemi attuali.

Laura, quale sarà l’evoluzione della “contaminazione del sapere” e che ruolo avrà la tecnologia?
Rispettando questa “nuova normalità”, con quali le modalità saranno svolti i prossimi impegni?

Come è stato giustamente detto nella presentazione, Nemetria ha sempre investito nel sapere facendo della conoscenza la sua missione.
L’inaspettato momento storico che stiamo vivendo ha reso, a mio parere, ancora più forte l’importanza e la reale necessità della cultura, del sapere.
La pandemia ha messo in evidenza la fragilità delle nostre società, sempre più articolate e complesse, caratterizzate sicuramente da un forte dinamismo economico ma non in grado di difendersi dall’arrivo di un “cigno nero”. 
Il Covid-19 ha dimostrato come “l’improbabile governa la nostra vita”.
Sono fragili gli equilibri sociali, i sistemi aziendali e di sviluppo, i sistemi di governo, le relazioni sociali.
Sono fragili i meccanismi di comunicazione e informazione per effetto del dilagare delle fake news nei social media e dell’improvvisazione di pareri e giudizi inconsapevoli e incompetenti. Proprio nel prendere atto di questa fragilità si è compresa l’importanza della conoscenza e della professionalità in ogni ambito delle nostra società, da quello sanitario a quello economico, finanziario, politico. Dunque riscoprire la conoscenza e rimetterla al centro degli interessi privati e pubblici.
E’ in questo ambito che si colloca un altro tema di grande attualità : quello dell’intelligenza artificiale. E’ questa un’entità non più astratta  che necessita di essere compresa, non demonizzata ma usata correttamente.
Essendo questo l’argomento del prossimo convegno di Nemetria, non mi soffermerò sul tema.
Come sempre Nemetria coinvolgerà le personalità di primissimo livello sul tema specifico al fine di rispondere a 360 gradi alla ormai imprescindibile importanza di  di un sapere non improvvisato e non competente.
Noi porteremo avanti la nostra missione con ancor maggiore impegno, perché non c’è sviluppo senza conoscenza. 
La cultura è divenuto ancor più un fattore fondamentale per un nuovo  sviluppo economico e una “ripartenza” reale.
Nel rispetto delle direttive governative dal prossimo autunno riprenderemo a realizzare  i nostri convegni che rappresentano un momento troppo importante di incontro e confronto su temi di attualità, con la partecipazione diretta o con il supporto informatico.

Che Italia, e che Umbria, dobbiamo aspettarci nel post Covid-19?
Quali saranno i fattori fondamentali da non sottovalutare per la ripresa?

Credo che siamo di fronte ad una delle più complesse, inaspettate e difficili crisi  che ha coinvolto ogni settore della nostra società, mettendo a dura prova i sistemi governativi, sanitari, economici e sociali.
Sicuramente  anche questa, come ogni crisi, porta in sé il seme della ripartenza, della ricostruzione, di condizioni di sviluppo migliori, più equilibrato e più sostenibile.
Per quanto riguarda la nostra regione, ben sappiamo che basa la sua ricchezza sulle piccole e medie imprese e quindi è proprio da esse deve ripartire attraverso un piano di sviluppo che faccia leva su una più forte e concreta coesione tra tessuto economico locale ed istituzioni.
Di questo ho avuto modo di parlare in un mio recente articolo pubblicato dal Corriere dell’Umbria lo scorso 28 aprile.
Per quanto riguarda l’Italia non ho le competenze giuste per poter definire una soluzione economica e sociale del post pandemia.
Sicuramente tutti coloro che sono chiamati in causa in questo processo di ricostruzione, tutti i soggetti politici economici e culturali dovranno rivedere alcuni punti chiave e fare della responsabilità sociale e dell’etica non più degli elementi di contorno ma  i reali punti di partenza per nuovi sistemi di sviluppo.
Concluderei con una frase che in questi giorni gira molto sul web: “il primo nostro dovere è di batterci con tutte le nostre forze per la solidarietà e la ricostruzione nazionale” E’ di Alcide de Gasperi, presidente del Consiglio nell’Italia del dopoguerra, pronta a rinascere dalle sue macerie e ricominciare a vivere.

Laura Radi – NEMETRIA