Professionisti, da 1 luglio si paga col Pos

Gianni Lepre: “il regime del fisco non fa bene all’economia

Dal 1 luglio parte questa sorta di rivoluzione del regime fiscale per la quale tutti i costi sostenuti dai professionisti e dalle imprese sulle transazioni effettuate mediante carte di credito, debito ed altri pagamenti elettronici tracciabili si tramuta automaticamente in un bonus fiscale pari al 30% di quanto addebitato per spese bancarie.

Questo nuovo controllo a tutto tondo previsto dal Decreto Fiscale 2020 con la legge 157/2019, si applica ai contribuenti che l’anno precedente a quello d’imposta abbiano realizzato ricavi o compensi fino a 400 mila euro.

L’agevolazione consiste – spiega il prof. Gianni Lepre, opinionista economico del TG2 Rai, in un credito d’imposta, pari al 30% delle commissioni e dei costi fissi addebitate per le transazioni effettuate mediante utilizzo di carte di credito a decorrere dal 1 luglio 2020. Il credito sarà utilizzabile, esclusivamente in compensazione, a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento delle spese, e soprattutto il credito dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi del periodo di maturazione e nelle dichiarazioni successive per gli importi residui non ancora utilizzati in compensazione.
Al di la di tutto questa misura se da una parte da la possibilità di un bonus fiscale del 30% spendibile col credito d’imposta, dall’altra consegna al ‘Grande Fratello’ statale quel poco di libertà d’impresa e quindi di spesa che era rimasta nell’economia post-globalizzata.
La stessa incentivazione della moneta elettronica a scapito del contante sempre più colpito da una estenuante caccia alle streghe, non fa affatto bene all’economia del nostro Paese, economia che, ricordo a tutti, fondata sul potere del cash e sul senso della liquidità di cui oggi c’è tanto bisogno.
L’accettazione quasi forzata del pagamento elettronico, in questo periodo post pandemico di ripresa dell’economia non è certo un bel segnale, ci saremmo aspettati viceversa un decreto che avesse permesso la riemersione di miliardi di euro in contanti che sia gli Italiani che le stesse imprese adesso saranno costretti ad occultare maggiormente, visto che in Italia si continua a contrastare l’evasione da sopravvivenza, invece di puntare i riflettori sulle grandi industrie ed i colossi del web che continuano incontrastati ad incassare miliardi su miliardi pagando le tasse come fossero un piccola impresa“.