Questa crisi non deve seppellirci. Non c’è più un minuto da perdere.

Dopo mesi di emergenza non è più tollerabile il solo richiamo alla responsabilità da parte del Governo.
Qualcuno, ora, dovrebbe spiegarci chiaramente attraverso quali strumenti intende salvare l’economia.
Accanto al diritto alla salute c’è, infatti, anche quello alla sopravvivenza, al lavoro e a una vita dignitosa.
Se con una mano si impongono sacrifici con l’altra il Governo deve dire a imprenditori, commercianti, artigiani, liberi professionisti e partite Iva come potranno continuare a sostenersi.
Non c’è più un minuto da perdere perché tantissime categorie fanno fatica a sopravvivere. Andrebbe immessa liquidità, soldi veri a compensazione dei mancati guadagni provocati dai Dpcm.
Migliaia di lavoratori sono stati lasciati in completa agonia, interi settori produttivi stentano a ripartire.
E mentre i cittadini sono in grave difficoltà vengono erogati centinaia di milioni di euro per i bonus dei monopattini…
Siamo arrivati a novembre: piovono Dpcm, coprifuoco e divieti. Per carità, la tutela sanitaria viene prima di tutto, ci mancherebbe, ma servono misure per sostenere le attività economiche penalizzate dalle nuove regole.
Migliaia di persone si troveranno nell’impossibilità di far fronte al pagamento degli affitti, dei prestiti, delle cartelle esattoriali, degli stipendi ai collaboratori. E ognuno di loro merita risposte serie e veloci.
Ho parlato con un ristoratore che, disperato, mi ha confessato che dopo aver pagato fornitori, dipendenti e bollette gli sono rimasti 15 euro sul conto. E’ una situazione drammatica.
In Consiglio regionale, attraverso una mozione, abbiamo chiesto e ottenuto dalla Giunta l’integrazione dei fondi Re Start per sostenere in maniera concreta, con liquidità, le imprese più colpite dall’emergenza.
Questa crisi non deve seppellirci per i prossimi anni, l’auspicio è che sia l’occasione per ripartire e tornare più forti di prima.

Intervento pubblicato nell’Osservatorio delle Imprese 2021
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