Verso l’Economic Challenge: la mobilità sostenibile

Il professor Cotana dell’Università degli studi di Perugia: «L’Umbria, per uscire dal suo isolamento, dovrà esser in grado di cogliere le opportunità che la rivoluzione green sta proponendo»


Mobilità sostenibile, vantaggiosa per l’ambiente e le persone, e sistema di trasporti che permetta di ridurre l’impatto ambientale e insieme renda gli spostamenti più efficienti e veloci: questi i temi al centro dell’incontro, moderato dal giornalista Giacomo Marinelli Andreoli, dal titolo “Mobilità sostenibile, potenzialità dell’ecosistema e delle filiere”, organizzato giovedì 23 giugno da Acacia Group e ospitato nella sede aziendale di Emotion srl, a Ellera di Corciano.

L’evento, che ha visto la partecipazione di circa cinquanta imprenditori del territorio, rappresenta una delle tappe che l’osservatorio economico perugino Acacia Group ha preparato in vista dell’Economic Challenge 2023, l’evento umbro di rilevanza nazionale durante il quale i mondi dell’impresa, della finanza e della politica si incontrano e confrontano sui temi economici e imprenditoriali di più stretta attualità.
«C’è tanto da fare sul grande tema della Sostenibilità – ha spiegato Francesco Pace, amministratore di Acacia Group – soprattutto lavorare sulla consapevolezza. Gli imprenditori, in molti casi, non hanno ben chiaro se intraprendere questo percorso è una decisione dettata dal “devo” o dal “voglio”. Una differenza sostanziale che rappresenta l’essenza e la motivazione che spinge verso un futuro che incombe. Approfondiremo questi temi all’Economic Challenge del 28 e 29 settembre ad Assisi, e come sempre cercando di dare valore alle imprese e innestando una consapevolezza necessaria».

«L’Umbria, per uscire dal suo isolamento, dovrà esser in grado di cogliere le opportunità che la rivoluzione green sta proponendo – ha aggiunto Franco Cotana, professore ordinario di Fisica tecnica industriale all’Università degli studi di Perugia – e sviluppare le potenzialità della mobilità elettrica, dell’idrogeno e di altre infrastrutture; quindi andranno create reti elettriche potenti per le centraline di ricarica elettrica ma anche “hydrogen valley”, cioè centrali capaci di produrre idrogeno a basso costo, con energie rinnovabili. Inoltre, l’Umbria dovrebbe sfruttare il potenziale che già ha. Più della metà della superficie regionale, infatti, è costituita da boschi cedui, che devono essere tagliati a lotti ogni 30 anni per impedire agli incendi di propagarsi. La biomassa che se ne ricava può essere trasformata in combustili verdi come l’idrogeno».

«Perugia per sua natura e tipologia di espansione avuta negli anni – ha dichiarato Margherita Scoccia, assessore a Urbanistica del Comune di Perugia – ha bisogno di riconnettere quartieri e microcosmi di cui è caratterizzata. Dunque, si va dal progetto del Bus rapid transit che di fatto sarà una mobilità elettrica su gomma e che funzionerà come una nuova metropolitana di superficie per il collegamento dell’area sud della città, allo sviluppo delle potenzialità del minimetro fino agli investimenti sulla mobilità elettrica o le piste ciclopedonali, per creare una rete. La città del futuro dovrà essere non solo collegata su gomma ma sempre di più una mobilità di quartiere e tra quartieri».

«Abbiamo iniziato a produrre colonnine di ricarica per auto elettriche nel 2014 – ha raccontato Lio Mancinelli, presidente di Emotion srl – quando ancora questo settore era agli albori e devo dire che il mercato ci ha dato ragione. Tutto è partito dalla considerazione che le auto elettriche hanno bisogno di poca manutenzione dal punto di vista delle parti di ricambio, gomme, freni e poco altro, e quindi noi, che con un’altra azienda del gruppo ci occupavamo di post-vendita ci siamo interrogati su come potevamo affrontare il futuro. Grazie anche a finanziamenti della Comunità europea, abbiamo investito in ricerca e sviluppo e oggi siamo in grado di competere con grandi gruppi, come Enel o Eni. Il nostro mercato è in Italia ma stiamo lavorando per espanderci anche in Albania, Grecia e Germania».

«Il concetto di mobilità sta cambiando – ha affermato Francesco Ortix, amministratore delegato di Art spa, azienda di Passignano sul Trasimeno – ed è richiesto sempre più un collegamento tra il veicolo e l’infrastruttura, quindi diventa fondamentale avere all’interno delle auto un sistema integrato che funge da interfaccia sempre aggiornata tra il viaggio della vettura e i sistemi di ricarica liberi, per esempio».
Tra i relatori, presenti anche Massimo Bertoncini, di Engineering spa, e Giulio Livraghi, di camer Petroleum Europa.

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