Bilanci 2020: Crollo dei fatturati, contrazione degli utili e indebitamento in crescita

Primo Outlook Acacia Group su un campione di oltre 200.000 Bilanci 2020: L’Italia ha sofferto l’impatto Covid

Ammonta a quasi 340 miliardi di euro la perdita complessiva di fatturato per le aziende italiane nell’arco del 2020. Questo il dato emerso dall’analisi di Acacia Group, secondo cui la pandemia Covid e la conseguente interruzione delle attività economiche hanno portato a una notevole contrazione del valore della produzione.
Il calo maggiore si è registrato per alberghi, bar e ristoranti (-42%), mentre è stato del 29% per il settore dell’intrattenimento e dello sport.
In controtendenza sia il comparto IT sia quello dell’agricoltura.
In termini percentuali, a livello territoriale è la Valle d‘Aosta ad aver avuto l’impatto più forte sulla sua economia (61% delle imprese ha perso fatturato), seguita da Friuli-Venezia Giulia (57%); Umbria al 17simo posto con 36 aziende su 100 che hanno perso fatturato. In pole il Molise dove solo una su quattro ha registrato una contrazione significativa.
Per il 14% delle imprese italiane invece il dato è rimasto stabile con una oscillazione del dato del +/- 2,5%.


Anche il risultato di esercizio ha registrato performance negative con una perdita media per il 34% delle imprese. Maglia nera per la Sardegna con il 40%, Friuli con il 30% all’altro capo della classifica, e Umbria esattamente in media nazionale.

Nota a parte per gli Oneri Finanziari che continuano a far soffrire, rispetto alla soglia del 3% in rapporto al fatturato, per oltre un’azienda su dieci.



Unica nota positiva, ma solo per l’attuale contesto, è l’indicatore EBITDA/Vendite cheesprime la vera capacità dell’impresa di stare sul mercato in quanto misura quanto reddito operativo un’impresa è in grado di generare per unità di fatturato.
L’EBITDA è la misura più importante di reddito perchè non è influenzata dalle politiche di investimento (attraverso gli ammortamenti), da quelle di finanziamento (attraverso gli interessi passivi), da quelle straordinarie e da quelle fiscali: ecco perchè misura meglio di altri valori reddituali la capacità di fare bene il proprio mestiere (in valore assoluto e rispetto ai concorrenti).
A grandi linee possiamo dire che per un’impresa industriale un rapporto EBIDTA/Vendite del 10% è mediamente un buon livello di redditività.
Nella proiezione nazionale il 22% delle imprese registra un EBITDA negativo, mentre per il 42% è superiore o uguale alla soglia ottimale.

La pandemia nel 2020 ha avuto ripercussioni sui bilanci delle aziende e sui loro profitti. Nella nuova fase che stiamo vivendo, diventa particolarmente interessante rileggere in chiave sistemica gli effetti del COVID-19 sui bilanci 2020 delle imprese industriali italiane, soprattutto in termini di fatturato e redditività, composizione della struttura dei finanziamenti, scelte strategiche e corporate governance, per individuare la strada che ha consentito alle imprese di dare prova di resilienza e di continuità per il loro business.

La recessione innescata dall’epidemia di Covid-19 accresce in maniera significativa la quota di società di capitali italiane che nel 2020 hanno registrato un fabbisogno di liquidità e un deficit patrimoniale.
Le principali misure di sostegno varate dal Governo tra marzo e agosto hanno attenuato questi effetti: hanno sostanzialmente annullato il maggior deficit di liquidità ma non risolto la situazione.
Il ricorso a nuovi prestiti,anche grazie alle garanzie pubbliche, amplia tuttavia ulteriormente l’indebitamento, in particolare per le aziende più rischiose. L’indebolimento dei bilanci che ne risulta aumenta la probabilità di insolvenza delle imprese.

La proiezione dei flussi di cassa al 2020 segnalerebbe molte imprese come a rischio di liquidità o in crisi anche in assenza dello shock dovuto all’epidemia.
Per alcune di queste imprese si tratta di una situazione fisiologica derivante, ad esempio, da spese per investimenti;in tempi normali essa sarebbe potuta essere affrontata attraverso un aumento dell’indebitamento. Questa osservazione è coerente con la natura statica dell’analisi condotta, che non può dar conto delle misure che le imprese avrebbero adottato per fronteggiare il maggior fabbisogno di liquidità.

Imprese Possibili

Per Acacia Group prosegue lo studio mirato a individuare le 500/1000 imprese che hanno registrato “performance galattiche”, e che nell’esercizio Covid sono state “contaminate dalla crescita”.
Imprese Possibili” sarà un’edizione speciale che farà analisi e sintesi del quadro economico nazionale e delle sue performance migliori, focalizzandosi sulle eccellenze distintive, ovvero su quelle realtà e settori che hanno supportato la precaria economia dell’Italia anche sotto la pandemia.
Nell’anno del Covid-19 Imprese Possibili racconterà storie e sfide d’impresa, testimonianze delle capacità di imprenditori e manager che hanno combattuto contro una delle più grandi difficoltà degli ultimi anni.
Modelli di eccellenza imprenditoriale che per noi sono un “
orgoglio italiano“.

Focus Umbria


(Fonte dati: Acaciacompany.it)