Mille le ipotesi per delineare il futuro delle imprese e soprattutto le caratteristiche del consumatore post COVID-19. In campo le associazioni di categoria e gli istituiti di analisi per mettere a fuoco una situazione ancora non definita. Per un quadro chiaro è ancora presto, soprattutto perché ancora non si sa quanto durerà la pandemia e quali saranno gli aiuti concreti del Governo.
Però c’è qualcosa che tutte le imprese possono fare: riflettere e ripensare al proprio modello di business.
Cosa cambierà per le attività?
Come cambieranno le abitudini dei clienti?
Quali opportunità si potranno cogliere?
Quali saranno, invece, i rischi?
Insomma, quale sarà la “nuova normalità”?
Con occhio attento abbiamo analizzato gli esempi positivi e come le imprese stanno muovendo i primi passi per adeguarsi e farsi trovare pronte quando i motori si riaccenderanno.
Tasselli fondamentali sui quali intervenire saranno la tecnologia con metodi di pagamento innovativi, automazione dei sistemi con controllo remoto, sviluppo e-commerce (per alcune categorie), presenza online con social media e gestione social marketing; la logistica e l’organizzazione per la rimodulazione degli spazi di lavoro, lo snellimento dei processi logistici con fornitori e clienti; la prevenzione e i sistemi di controllo termometrico necessari da adottare insieme al miglioramento dei protocolli di igiene del personale interno e del frontoffice.
Tecnologia: passo inderogabile
Adozione dell’IoT e della tecnologia intelligente non saranno più un’opzione, ma una necessità anche per le piccole realtà.
Come le grandi metropoli, anche in Italia assisteremo all’uso della tecnologia intelligente con nuovi sistemi integrati. Necessari aranno gli investimenti nel digital marketing, la presenza online e il potenziamento e-commerce e marketplace, così come l’attenta valutazione degli interventi sulla privacy.
Organizzazione degli spazi
Non si tratterà soltanto di riorganizzare gli ambienti e di limitare il numero massimo di persone per superficie, ma anche di ripensare a come colmare le perdite dovute al calo di persone fisiche presenti all’interno di tanti esercizi commerciali.
Le imprese si troveranno a dover risolvere queste problematiche:
-Limitare e monitorare il numero di persone in base alla superficie calpestabile
-Ripensare a un tragitto logico all’interno delle imprese per mantenere la distanza di sicurezza
-Valutare lo stato dei servizi igienici
-Valutare un uso consistente dello smart working
E come istruire se stessi e i collaboratori a questa nuova normalità?
L’uso obbligatorio di guanti e mascherine, l’obbligo di installare gel disinfettanti all’interno dei negozi, saranno abitudini che ci educheranno ma servirà anche investire sulla formazione del personale, in nuove forme di assicurazione, nel potenziamento dei protocolli igienico-sanitari e nella sanificazione degli spazi.
Adattarsi al cambiamento ed essere creativi
Tutti dovremo essere più flessibili, le imprese dovranno pianificare attentamente il proprio business e valutare anche se la propria attività così com’è avrà ancora senso dopo la crisi.
Questo contribuirà ad ottenere una spinta alla creatività e all’innovazione.
Questo tempo a casa è un tempo per riflettere, pianificare, fare ricerca… e chi fa impresa questo lo sa!
Perché ogni giorno, indipendentemente dal coronavirus, l’imprenditore accoglie una sfida con se stesso e con il mercato per essere competitivo, affrontare le difficoltà quotidiane e guidare i propri collaboratori.
Sapremo adattarci a questa nuova normalità e cogliere le opportunità per andare avanti e scrivere ancora pagine belle del nostro futuro.