Emanuele Barbacci, esaltare gli aspetti positivi per progettare un futuro migliore

Ascoltiamo sempre con attenzione manager, imprenditori, professionisti e consulenti per captare e suggerire soluzioni percorribili per affrontare il post pandemia e instradare l’Italia verso una ripartenza.
Le loro esperienze e la resilienza quotidiana, in una situazione difficile come quella che stiamo vivendo, crediamo possano essere il giusto esempio per farsi ascoltare anche da Governo e Istituzioni.

Imprese devastate economicamente e talvolta anche psicologicamente; e ancora non è prevedibile quali saranno le conseguenze sull’economia e quanto tempo occorrerà per tornare alla stabilità.

Abbiamo ascoltato Emanuele Barbacci, giovane imprenditore del settore edile quotidianamente alle prese con la crisi che attanaglia uno dei settori più difficili.

Il suo gioiellino, la HDS – Home Design Studio progetta e realizza case ed edifici in legno ad alto contenuto tecnologico. La Partnership con Subissati, una delle aziende più importanti nel settore dei prefabbricati in legno e della bioedilizia, ha plasmato una realtà oggi poliedrica e flessibile.

Emanuele, Come giudica le misure adottate dal Governo e quali suggerimenti alle istituzioni locali per favorire e rilanciare chi fa impresa?
“Per quanto riguarda il Governo,credo che la comunicazione di alcune misure specifiche per il settore della green economy, dove noi operiamo, hanno creato molto interesse e molto entusiasmo.
Ora però vanno attuate e vanno rese fruibili in modo snello e diretto. La mossa vincente sia per il Governo attuale che per Governi futuri è quello di eliminare la burocrazia che oggi soffoca ogni attività”.

Quale il futuro del suo settore?
“Il nostro settore è da anni in crescita costante, la nostra clientela è sempre più informata e sensibile per quanto riguarda la necessità assoluta di avere edifici sempre più ad impatto zero.
Sicuramente, se venissero concretizzate alcune misure, come per esempio la demolizione e la ricostruzione di edifici privi di valore storico ed artistico con finanziamenti agevolati, si permetterebbe in breve tempo di valorizzare il territorio in modo totale e rafforzare un settore che sta pian piano crescendo”.

Che Italia, e che Umbria, dobbiamo aspettarci in futuro nell’ottica di questa “nuova normalità”?
“Siamo consapevoli che sia a livello regionale che nazionale dopo questo periodo difficile sia cambiato qualcosa nelle abitudini di tutti.
Da questo cambiamento dobbiamo prendere gli aspetti positivi per progettare un futuro migliore, la valorizzazione del territorio sia regionale che nazionale è un fattore che potrebbe renderci unici nel panorama mondiale.
L’arte, la cultura, la bellezza del nostro territorio dovranno essere alla base della “nuova normalità”.