Il bilancio di sostenibilità tra il “devo” e il “voglio”. Quale il ruolo delle istituzioni?

Michele Fioroni
Assessore allo Sviluppo Economico, Regione Umbria
Relatore del roundtable Quale Futuro “ricordare”? Quale Passato “anticipare”? all’Economic Challenge 2023 Acacia Group
28-29 Settembre 2023, Assisi – Sacro Convento
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Il tema della sostenibilità è diventato ormai sempre più centrale nel dibattito di ogni giorno. Un concetto così tanto utilizzato da sembrare quasi inflazionato, dietro il quale però si cela effettivamente la sfida più complessa e ambiziosa che le imprese dovranno affrontare nei prossimi anni: unire la responsabilità sociale e ambientale ad una gestione economica sempre più efficiente. 

In questo scenario complesso, il bilancio di sostenibilità ha acquisito un ruolo sempre più indispensabile. Un segnale evidente di un cambio di paradigma in cui a contare non sono solo le informazioni finanziarie ma anche quelle relative ad impatto ambientale e sociale, e in cui, anzi, le stesse performance finanziarie sono sempre più condizionate dalla capacità delle imprese di ridurre la propria impronta carbonica e creare benefici per le comunità nelle quali operano. 

Più che un “dovere” o un “volere”, misurare la propria sostenibilità sta diventando quindi una scelta strategica, vincente sia per le realtà più grandi, a cui le attuali normative comunitarie impongono obblighi di trasparenza e comunicazione anche rispetto al proprio impatto ambientale, ma anche per quelle più dimensionate, che solo recentemente hanno iniziato a comprendere i benefici della transizione ecologica. 

Che ruolo hanno quindi le istituzioni? Un ruolo cruciale che parte in primo luogo dallo stabilire linee guida e regolamenti chiari che definiscano cosa significa essere una “impresa sostenibile”. Norme ambientali e sociali rigorose che possano fungere da bussola per orientare il tessuto imprenditoriale verso pratiche responsabili, incoraggiando una maggiore trasparenza e un migliore monitoraggio delle loro performance sostenibili. Inoltre, le istituzioni, sia a livello nazionale che europeo, devono garantire anche una rigorosa applicazione di queste normative, al fine di promuovere un ambiente di competizione equo tra le imprese.

Tuttavia, il ruolo delle istituzioni non può limitarsi solo alla definizione di regolamenti. È fondamentale assumersi la responsabilità di fornire incentivi e strumenti di supporto per incoraggiare le imprese ad adottare pratiche sostenibili, soprattutto le imprese più piccole per cui la transizione sostenibile all’inizio viene identificata come un onere aggiuntivo. E la strumentazione possibile in questo ambito è ampia e variegata, dalle agevolazioni fiscali, ai finanziamenti agevolati per progetti green fino ad arrivare a, imprescindibili, programmi di rafforzamento delle competenze. 

C’è poi tutto l’aspetto cruciale della diffusione della cultura della trasparenza e della rendicontazione sostenibile. È fondamentale che le imprese comprendano come misurare, valutare e comunicare in modo accurato il loro impatto ambientale e sociale. E in questo senso, le istituzioni possono svolgere un ruolo attivo nello sviluppo di strumenti e standard di rendicontazione sostenibile, favorendo una maggiore accountability e fiducia da parte degli stakeholder negli strumenti come i bilanci di sostenibilità, ma anche promuovendo loro stesse la sempre maggiore diffusione delle pratiche di green-procurement. 

I margini di azione sono quindi molteplici, ma rimane fondamentale che vengano accompagnati da un processo di sensibilizzazione continua rispetto al valore strategico della transizione sostenibile e della comunicazione trasparente del proprio operato. Perché oramai la sostenibilità non può più essere inquadrata in quella dicotomia di obbligo normativo o scelta etica, ma è diventato un elemento insito del fare impresa, in un contesto in cui a sopravvivere saranno solo quelle imprese effettivamente sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

ECONOMIC CHALLENGE 2023 ACACIA GROUP
ASSISI, 28-29 SETTEMBRE 2023
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