Carmelo Campagna
Anfir – Banca Centro
Relatore del roundtable “Economie dei Territori” all’Economic Challenge 2023 Acacia Group
28-29 Settembre 2023, Assisi – Sacro Convento
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“Il ruolo delle finanziarie regionali: opportunità, responsabilità, sostenibilità”
Le Finanziarie Regionali, infrastruttura di riferimento nella attuazione delle politiche economiche regionali si candidano a dare un contributo significativo per la migliore utilizzazione dei fondi di coesione del periodo 2021-2027.
E’ una straordinaria opportunità per i Territori ma anche una necessità, considerando le difficoltà di accesso al credito specie per le piccole e medie imprese derivanti dalle stringenti nuove regole a carico del sistema bancario che si riverberano però sulla clientela, le problematiche conseguenti all’aumento dei tassi di interesse imposto per calmierare l’inflazione, l’introduzione della normativa ESG.
L’Associazione Nazionale delle Finanziarie Regionali (A.N.F.I.R.), costituita nel 2014 con la finalità di promuovere il ruolo di queste ultime nell’attuazione delle politiche economiche regionali, nel rispetto della specificità delle autonomie locali, ha raggiunto ormai una expertise consolidata frutto dell’esperienza delle proprie associate nella gestione di strumenti agevolati finanziati con i Fondi SIE ed in particolare nell’ambito degli strumenti finanziari che mette a disposizione del Paese. Un ruolo coerente con quanto sta avvenendo tra le Istituzioni Finanziarie Pubbliche europee con riferimento all’utilizzo delle garanzie dedicate al Fondo InvestEU, così come lo è stato con il Piano Juncker, in Europa il ruolo delle Istituzioni Finanziarie Pubbliche è stato uno snodo operativo cruciale per rilanciare gli investimenti, facendo leva sulle risorse pubbliche per mobilitare significative risorse private.
In Italia gli accordi di collaborazione con il mondo bancario hanno consentito alle Finanziarie Regionali di mobilitare ingenti risorse aggiuntive, con una leva importante grazie al contributo delle banche convenzionate e alla cooperazione con il settore dei Confidi.
Ma non si parla solo di “apporto quantitativo” ma di un miglioramento del profilo qualitativo e dell’ampiezza della strumentazione finanziaria nelle politiche di coesione; venture capital, microfinanza, private debt, finanza verde e ad impatto sociale, rapporti strutturali con la BEI e il FEI, con CDP e SACE i principali ambiti di intervento.
Il vero valore aggiunto è la capacità degli Istituti finanziari regionali di coniugare le regole di mercato con le finalità delle policy pubbliche locali, accompagnando in modo diversificato lo sviluppo dei relativi territori di concerto con gli Enti Regionali di riferimento: mix di competenze di matrice privatistica e pubblicistica che genera strumenti agevolativi altrettanto ibridi, opportune combinazioni delle forme rotative con le più tradizionali sovvenzioni.
La nuova sfida adesso riguarda la capacità di accompagnare le imprese, specie le piccole negli investimenti necessari per garantire la sostenibilità nel lungo termine, non la sostenibilità “di facciata” ma quella che comporterà cambiamenti profondi nel tessuto produttivo e che non sarà per tutti: non solo investimenti materiali, ma anche in formazione del management a tutti i livelli, non solo produzione di documenti di informazione non finanziaria ma l’innesto di “cultura di impresa sostenibile”.
E’ questa la nuova responsabilità delle Finanziarie Pubbliche, che in un sistema ancora “bancocentrico“ come quello italiano, passerà necessariamente per il rafforzamento degli accordi di collaborazione con le banche che insistono sui territori, non soltanto per incrementare “la leva finanziaria” degli strumenti, ma per una più profonda condivisione degli obiettivi a lungo termine e della visione da mettere a fattor comune.