Clara Pastorelli: “Nuovo slancio per commercio e sport grazie all’intraprendenza e a idee innovative”
Antonio Bartoccini: “La pandemia ha innescato una forte accelerazione verso la tecnologia, verso la omnicanalità”
Il commercio al dettaglio rientra nel novero dei settori maggiormente colpiti dalla crisi del coronavirus. Le conseguenze sono diverse a seconda dei comparti, il segmento non-food rispetto a tutto il comparto alimentare registra perdite importanti una perdita di fatturato.
Gli effetti secondari, come il peggioramento del clima di fiducia dei consumatori comporta un’evoluzione ancora più negativa dei ricavi.
“La fase della ripartenza, nel commercio,- commenta Clara Pastorelli, Assessore allo Sport e al Commercio del Comune di Perugia – è e sarà caratterizzata da un ritrovato slancio da parte degli imprenditori di qualsiasi comparto, che hanno saputo mettere in campo idee innovative per mantenere e recuperare la fiducia dei consumatori.
Ciò comporterà un diverso, più evoluto, rapporto con i propri clienti. Allo stesso modo, anche il il mondo dello sport, sia professionistico che dilettantistico, ha affrontato questo duro periodo di Lockdown con grande dignità.
Sono certa che, nella fase 2 e sempre di più anche in seguito, istituzioni, atleti, dirigenti, società e associazioni sportive sapranno trovare un nuovo slancio per far ripartire al meglio lo Sport perugino e umbro, insieme ad appassionati e tifosi. Adesso più che mai è necessario fare squadra. In questo Bartoccini è senz’altro un esempio di intraprendenza e determinazione.”
Antonio Bartoccini, commercio e sport cuciti addosso, quale sarà l’evoluzione futura del suo settore? Esisterà un trend diverso per il segmento del lusso?
“Il nostro settore è stato tra quelli più colpiti duramente dal lockdown imposto dal governo, proprio nella stagione migliore, quella delle cresime , comunioni e matrimoni, tutte cerimonie cancellate e rimandate a data da destinarsi.
Tutti i nostri punti vendita hanno dovuto abbassare le saracinesche per cercare di contenere la diffusione del coronavirus. I nostri ricavi sono stati pressoché zero, tranne il settore e-commerce che ha avuto un forte impulso. Ma parliamo in pratica di un solo negozio sugli 11 attualmente operativi, quindi un danno pesantissimo in termini di calo del fatturato. Stimiamo un crollo del 25% sul nostro giro d’affari annuo.
E pensare che gennaio e febbraio erano partiti molto bene. Il nostro commercio è legato agli eventi più importanti della vita, a cominciare dalle nascite, al fidanzamento, al matrimonio, agli anniversari, alle lauree, e perciò non possiamo essere collocati completamente nella fascia del lusso. Anche se alcuni dei prodotti che distribuiamo possono essere definiti tali, noi in realtà lavoriamo in un settore trasversale, con pro e contro. Questa pandemia porterà una rivoluzione nel modo di lavorare, con una forte accelerazione verso la tecnologia, verso la omnicanalità, cioè comunicare e vendere attraverso tutti i canali digitali e fisici disponibili. Questo nel futuro porterà ad una accelerazione verso aziende più strutturate e complesse, che sono ancora rare nel nostro settore. Il segmento del lusso vero e proprio, pensiamo a Vuitton, Chanel, Rolex, Dior, Hermes, subiranno momentaneamentecali di fatturato per la mancanza di turisti stranieri, soprattutto da oltreoceano, cinesi e americani, che per l’impossibilità di viaggiare e per il crollo di reddito soprattutto sulle fasce medie, porterà ad una limitazione degli acquisti, per almeno altri 6 mesi”.
La sua è un’impresa di famiglia. Quanto è importante ora “fare squadra”?
“La nostra è una impresa a conduzione semi-familiare, visto che la proprietà è della mia famiglia, ma stretti collaboratori, con noi da molti anni, che garantiscono una gestione evoluta, perché non tutta la visione commerciale è legata strettamente alla famiglia Bartoccini. La rotazione dei nostri dipendenti è bassissima, perché tendiamo a formare e mantenere i nostri dipendenti, per garantire alla nostra clientela serietà e competenza in maniera assoluta. L’esperienza che ho maturato nel mondo sportivo mi ha aiutato tantissimo a capire le dinamiche importantissime di un gioco di squadra come la pallavolo, che si basa tantissimo sulla fiducia verso il proprio compagno e la rapidità nel prendere decisioni. Proprio quello che serve in una azienda“.
A proposito del “fare squadra”… inevitabilmente anche lo sport ha subito il lockdown.
Quale sarà la “nuova normalità” del Volley come team sportivo e come i tifosi potranno rivivere la magia dei palazzetti?
“Per quanto riguarda la nostra squadra di pallavolo femminile, siamo ripartiti per la seconda stagione di serie A1, intanto cominciando a costruire il roster delle giocatrici del prossimo anno. Anche qui, la squadra formata dalle 100 aziende che ci ha sostenuto nella scorsa stagione, sarà essenziale nella costruzione del budget 2020-21, con molte aziende colpite dal calo di fatturato momentaneo, ma desiderose di far parte di questo progetto sportivo per sostenere la squadra della nostra città e della nostra regione. Il prossimo campionato ha ancora molte incognite, soprattutto dal punto di vista del pubblico. MA abbiamo la grandissima fortuna di avere un impianto moltogrande e capiente, che ci permetterà di tenere distanziati gli spettatori, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale, questa sarà per il momento la nuova normalità. Ma tutto dipenderà dall’evoluzione dell’ epidemia e soprattutto dalle cure che si troveranno nel giro di qualche mese. La liberazione arriverà solo con il vaccino, e sono fiducioso arriverà velocemente per debellare questa malattia. L’umanità ha superato prove ben peggiori di questa, e quindi sono convinto che torneremo più forti di prima, forse migliorati dal punto di vista ambientale”.