Mirco Salari, “Risorse promesse insufficienti e in ritardo”

Ascoltiamo sempre con attenzione manager, imprenditori, professionisti e consulenti per captare e suggerire soluzioni percorribili per affrontare il post pandemia e instradare l’Italia verso una ripartenza.
Le loro esperienze e la resilienza quotidiana, in una situazione difficile come quella che stiamo vivendo, crediamo possano essere il giusto esempio per farsi ascoltare anche da Governo e Istituzioni.

Imprese devastate economicamente e talvolta anche psicologicamente; e ancora non è prevedibile quali saranno le conseguenze sull’economia e quanto tempo occorrerà per tornare alla stabilità.

Abbiamo ascoltato Mirco Salari, imprenditore e manager affermato, attualmente alla guida di Cogenlab Srl, ESCo certificata leader in sistemi integrati di efficientamento energetico di aziende e edifici di Pubbliche Amministrazioni.

Come giudica le misure adottate dal Governo e quali suggerimenti alle istituzioni locali per favorire e rilanciare chi fa impresa?
“Difficile giudicare i provvedimenti presi dal Governo in un momento così particolare e straordinario come quello che stiamo attraversando.
Dire che bisognava fare di più e meglio potrebbe essere semplice. Invece quello che possiamo evidenziare è l’efficacia dei provvedimenti, o meglio capire se gli obiettivi che questi provvedimenti auspicavano sono e/o saranno centrati. Bene, per il mondo delle imprese questo non sta avvenendo. Le risorse finanziarie promesse, preciso insufficienti e per la loro natura di prestito inadeguate, non stanno arrivando alle imprese, che ne hanno bisogno ora.
Più in generale invece, i provvedimenti posti in essere sono caratterizzati da una forte burocratizzazione e da una difficile attuabilità. Risulta persino difficile a volte comprendere il contenuto stesso del provvedimento”.

Quale il futuro del suo settore?
“Il futuro dell’efficienza energetica vive anch’esso nella certezza che quanto verrà non sarà più quello che abbiamo lasciato. Ma il solo pensiero che la diffusione del Covid-19 possa essere correlata al grado di inquinamento ambientale fa comprendere come sia centrale il tema dell’efficienza energetica oggi, ancor più di ieri”.

Che Italia, e che Umbria, dobbiamo aspettarci in futuro nell’ottica di questa “nuova normalità”?
“Tutti noi diciamo che l’Italia è bella. E’ bella per le proprie bellezze naturali, per la sua storia, per le opere dei nostri artisti. E’ bella per i colori, i profumi ed il cibo che la nostra terra ci offre, ma anche per tutti gli artigiani, i ristoratori e i commercianti che arricchiscono quel panino o quel caffè che vai a prendere. L’Italia è bella per il cinema e per il teatro che ha prodotto e che produce, per tutti gli spettacoli di piazza e le manifestazioni che avvengono ogni giorno, è bella per gli sport che offre o per il tramonto che puoi gustare. L’Italia è bella per la creatività e capacità dei propri imprenditori che ogni giorno al mondo, nei loro prodotti, cos’è l’Italia.
La nuova normalità parte dalla consapevolezza che tutto questo però non è scontato, deve essere custodito e meritato.
Noi dobbiamo fare il nostro dovere, e chi ci amministra deve porre coloro che contribuiscono a rendere così bella l’Italia al centro della loro azione di governo”.