Il valore del Made in Umbria: tradizione e innovazione

Pompeo Farchioni
Farchioni Olii
Relatore del roundtable “Food Economy: Sostenibilità e Valore del Made In” all’Economic Challenge 2023 Acacia Group
28-29 Settembre 2023, Assisi – Sacro Convento
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Pochi conoscono il valore imprenditoriale della nostra Umbria. 

Una piccola regione situata nel centro dell’Italia, un po’ scomoda da raggiungere ma che, nonostante questo, ha saputo nel corso dei secoli custodire i valori di un territorio in cui le persone hanno sempre conservato dentro i propri cuori “il rispetto per il territorio e per l’umanità in generale”.

Dal rispetto per la propria terra, la comunità è riuscita a sviluppare diversi settori, in primis quello agro-alimentare, ma anche ad esempio quello della moda e dell’aeronautica.

A differenza dei nostri cugini toscani, noi umbri non amiamo i gusti estremi, abbiamo in noi una pacatezza che si riversa nel mangiare, ma anche nel vestire bene e soprattutto nella produttività quotidiana sempre accompagnata da una buona dose di umiltà che ci contraddistingue. Questa è la nostra grande forza.

Abbiamo bisogno di osservare maggiormente quello che ci circonda e trarre ispirazione dall’immensa natura che ci attornia, trarre da essa tutto il benessere che trasmette e riversare questo benessere nel nostro sistema lavoro. 

Questo è quello che considero il “Viver Bene” nella nostra piccola realtà Umbra. 

La nostra amata terra è tra le regioni più attive, se non la più attiva, per la coltivazione biologica e biodinamica. Questo dimostra quanto noi Umbri teniamo alle risorse del nostro territorio e ogni giorno, con passione, rispetto e umiltà, ce ne prendiamo sempre cura e ne riusciamo a trarre il meglio. Preservare la biodiversità è un elemento essenziale al fine di garantire una corretta interazione tra le attività agricole e gli ambienti che le ospitano. Nella nostra azienda circa 100 ettari – gran parte dei quali nei comprensori umbri di Acquasparta, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Massa Martana, Montefalco, Perugia, Todi, Torgiano – sono destinati alla conservazione della biodiversità con l’obiettivo della tutela degli habitat. Tali aree sono seminate con miscugli di specie vegetali che garantiscono il massimo prolungamento della vegetazione e della fioritura al fine di favorire, rispettivamente, la funzione di rifugio della fauna e dell’avifauna selvatica e l’attività degli insetti utile alla fecondazione delle specie vegetali. In alcune di queste aree abbiamo realizzato attività di rimboschimento. Le tecniche di coltivazione biologica vengono applicate con sempre maggiore estensione all’interno delle attività agricole di Farchioni ed in particolare con riferimento agli oliveti.

Inoltre, ci tengo a precisare che il sistema di economia circolare che al giorno d’oggi sembra la scoperta del secolo, per diversi motivi qui da noi è sempre stata praticata. In primo luogo, a causa del fatto che è una regione scomoda da raggiungere con i mezzi di trasporto. In secondo luogo, perché il concetto di non sprecare le fortune che ogni giorno ci circondano è uno dei valori che ci ha sempre contraddistinto. 

Quando ero poco più di uno studente, o meglio un fresco neo imprenditore, sviluppai un sistema che al tempo chiamai “Autarchia aperta” ovvero, per l’appunto una “economia circolare” dove una persona poteva produrre una cosa di valore servendosi solo di tutto quello che aveva sotto casa propria, naturalmente andandola poi ad esportare al fine di farla provare a più persone possibili. Questo sarà il futuro: allo stesso modo è già stato in passato e così lo stiamo vivendo nel presente. “Autarchia aperta” è un ossimoro che rappresenta bene la visione della famiglia Farchioni che persegue una completa autosufficienza rispetto alla produzione primaria di prodotti agricoli ed alla loro conseguente trasformazione controllando tutte le fasi produttive, al contempo offre al consumatore solo il prodotto pronto all’utilizzo senza sprechi. L’autosufficienza produttiva da filiera (autarchia) entro un’area delimitata, permette di massimizzare i processi di rigenerazione tipici dell’economia circolare; offrire al consumatore nazionale e internazionale (aperta) esclusivamente il prodotto finito con il pack più efficiente possibile, permettendo di mantenere nel territorio delimitato, tutte le risorse non impiegate.

Da qui al nostro concetto di sostenibilità come elemento distintivo del Made in Italy il passo è breve. Soddisfare i fabbisogni presenti senza compromettere quelli futuri, utilizzando con la massima efficienza tutte le risorse che la natura mette a disposizione, a partire dalla terra e lungo tutto il ciclo di vita degli alimenti che produciamo, creando valore e mettendo al centro la qualità dei prodotti ed il benessere delle persone. Lavorare la terra, raccogliere, trasformare e confezionare prodotti agroalimentari, cercando di evitare ogni spreco, per poi non avere l’onere di pulire e riciclare, è un principio base cardine dell’economia contadina. Tutto questo è la “Sostenibilità Contadina” secondo Farchioni.

Per concludere. In linea con il titolo di questo appuntamento – “Ricordare il futuro, anticipare il passato” – il motto della nostra famiglia è “Il futuro è nelle nostre radici”. Per spiegare la nostra tensione verso le conquiste dell’agricoltura moderna ma sempre ancorati ai valori del nostro territorio e della nostra storia.

ECONOMIC CHALLENGE 2023 ACACIA GROUP
ASSISI, 28-29 SETTEMBRE 2023
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