L’eredità del Santo di Assisi: precursore della sostenibilità umanistica

fra Giulio Cesareo
Sacro Convento di Assisi
Relatore del roundtable “Sostenibilità Umanistica: Inclusione, Etica, Welfare, Talenti e Denatalità” all’Economic Challenge 2023 Acacia Group
28-29 Settembre 2023, Assisi – Sacro Convento
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“Non si può sostenere che le scienze empiriche spieghino completamente la vita, l’intima essenza di tutte le creature e l’insieme della realtà. Questo vorrebbe dire superare indebitamente i loro limitati confini metodologici. Se si riflette con questo quadro ristretto, spariscono la sensibilità estetica, la poesia, e persino la capacità della ragione di cogliere il senso e la finalità delle cose. Desidero ricordare che ‘i testi religiosi classici possono offrire un significato destinato a tutte le epoche, posseggono una forza motivante che apre sempre nuovi orizzonti […]. È ragionevole e intelligente relegarli nell’oscurità solo perché sono nati nel contesto di una credenza religiosa?’. In realtà, è semplicistico pensare che i princìpi etici possano presentarsi in modo puramente astratto, slegati da ogni contesto, e il fatto che appaiano con un linguaggio religioso non toglie loro alcun valore nel dibattito pubblico. I princìpi etici che la ragione è capace di percepire possono riapparire sempre sotto diverse vesti e venire espressi con linguaggi differenti, anche religiosi. D’altra parte, qualunque soluzione tecnica che le scienze pretendano di apportare sarà impotente a risolvere i gravi problemi del mondo se l’umanità perde la sua rotta, se si dimenticano le grandi motivazioni che rendono possibile il vivere insieme, il sacrificio, la bontà” (papa Francesco, enc. Laudato si’, 199-200). 

Questa lunga citazione della celeberrima enciclica socio-ambientale di papa Francesco – Laudato si’ – ci porta al cuore di una delle questioni chiavi della nostra epoca, e cioè la “fede” più o meno condivisa e diffusa in vari strati della società (anzi delle società), secondo cui la “salvezza”  dell’umanità e del nostro mondo – se ci sarà – verrà dalla tecnologia. A questo proposito si parla di paradigma tecnocratico come di una delle caratteristiche principali della cultura occidentale contemporanea, in cui tutti siamo inseriti e a vario titolo coinvolti. Il paradigma tecnocratico – lo sappiamo però – è una rivisitazione in termini contemporanei del pensiero magico degli antichi – diverso dal pensiero religioso in quanto tale: il pensiero magico e il paradigma tecnocratico condividono cioè la stessa speranza (e la speranza è un elemento chiave del concetto di salvezza a cui facevo sopra riferimento) che ci sarà una soluzione che permetterà di risolvere i problemi creati dall’azione umana, senza mettere in discussione lo stile di vita, le scelte e l’operato umano in quanto tali. Nel pensiero magico, era pensabile trovare una pozione che avrebbe fatto innamorare l’amato, senza che l’amante dovesse cambiare e soprattuto senza che si ponesse il problema del perché non si era ri-amati. Così di fronte alle grandissime sfide del nostro tempo – in primis quella ambientale – il paradigma tecnocratico sembra convincerci che delle soluzioni scientifico-tecnologiche ci permetteranno di tornare a una situazione di equilibrio ecologico, senza rivedere i nostri standard economici e di consumo e, soprattutto, senza riconoscere che dietro l’homo consumisticus c’è un grande inganno rispetto a ciò che è la vera vita buona e bella a livello individuale e comunitario. 

In questo senso guardare a Francesco d’Assisi può essere molto interessante, perché egli non è semplicemente un santo (come se essere santi fosse una cosa semplice!), ma in qualche modo l’emblema dell’umanità che ripensa se stessa e il suo “ecosistema” ambientale e sociale a partire dalla relazione con l’Altro (per i credenti) e con tutti gli altri e tutte le altre (esseri umani sì, ma non solo, come sappiamo bene). In san Francesco vediamo infatti che è anzitutto l’incontro con il lebbroso (un “invisibile”, diremmo oggi) e poi con il Crocifisso nella chiesetta di san Damiano (il volto tragico e non apollineo di Dio) a generare in lui e intorno a lui un ripensamento dei valori, dei criteri della vita e quindi delle scelte personali e comunitarie a partire da quella che oggi chiamiamo “fraternità universale”, che in fondo è il percepire se stessi e gli altri – tutti gli altri, perfino gli ultimi, perfino il mondo non umano – come un tutto, come una famiglia, come “una cosa sola”, volendo richiamare una famosa espressione evangelica. 

Questo significa poi che non c’è nessuno che non abbia qualcosa di significativo da offrire agli altri e che ogni sapere è un contributo indispensabile non solo per trovare soluzioni ma per indicare la rotta del cammino. In effetti, già negli anni ’40 del secolo scorso, SC Lewis diceva che se ci rappresentiamo l’umanità come una flotta che affronta i mari della vita – il cui unico scopo non è altro che l’evitare collisioni fra le navi -, è un grande fallimento, perché una flotta senza meta è destinata sicuramente al naufragio. A questo proposito non vedo migliore conclusione a queste brevi considerazioni che il seguente passaggio di papa Francesco, sempre dall’enciclica Laudato si’, che ha inteso prendere ispirazione dalla visione di san Francesco per affrontare le sfide della grande crisi ecologico-sociale del nostro tempo. 

“La protezione dell’ambiente dovrà costituire parte integrante del processo di sviluppo e non potrà considerarsi in maniera isolata. Ma nello stesso tempo diventa attuale la necessità impellente dell’umanesimo, che fa appello ai diversi saperi, anche quello economico, per una visione più integrale e integrante. Oggi l’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi, urbani, e dalla relazione di ciascuna persona con sé stessa, che genera un determinato modo di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente. C’è una interazione tra gli ecosistemi e tra i diversi mondi di riferimento sociale, e così si dimostra ancora una volta che ‘il tutto è superiore alla parte’” (papa Francesco, enc. Laudato si’, 141).

ECONOMIC CHALLENGE 2023 ACACIA GROUP
ASSISI, 28-29 SETTEMBRE 2023
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