Massimo Piacenti: La ‘tempesta perfetta’, un confine sottile tra rischio e opportunità

Alla domanda su quale futuro, certamente, potendo scegliere opterei in primis per il futuro preferibile poi per quello possibile e plausibile.

Il quadro macroeconomico e i megatrends sono noti e sono figli dei tre anni trascorsi che, davvero, hanno cambiato e stanno cambiando il mondo; geopolitica e ricerca di nuovi equilibri mondiali sull’asse della fortissima competizione globale tra USA e CINA, con nuovi attori sulla scena e l’Europa che fatica ad affermare il proprio ruolo.

Dopo il Covid, il rimbalzo economico post lockdown e la guerra Russia/Ucraina le previsioni per il 2023 convergono per una forte riduzione della crescita, se non per una recessione, tassi in forte rialzo , quindi denaro più caro una impennata dell’inflazione come non si vedeva da 40 anni e, quindi, una fase diversa della globalizzazione dei commerci internazionali con effetti enormi nelle catene globali del valore e nella divisione internazionale del lavoro.

Si dirà: ma perché richiamare cose generali, grandi e al di fuori della nostra portata? Perché non c’è attività economica, non c’è prospettiva per le imprese e le famiglie che non dipenda da quei fenomeni globali; l’abbiamo sperimentato, lo stiamo ancora pienamente vivendo sulla nostra pelle oggi, e ciò accadrà anche nel futuro. 

In questo quadro l’Italia, principalmente nell’ambito Europeo, ma anche autonomamente , dove ricordarsi di essere la settima potenza industriale del mondo e si deve dare una strategia, che certamente affronti subito le emergenze del caro energia e del caro prezzi con misure concrete, immediate e adeguate , ma poi che abbia una maggiore profondità, di medio periodo, per modernizzare il sistema paese e renderlo più competitivo davvero.

Con un ruolo da protagonista, perché il nostro Paese , nel suo insieme, come sistema, ha dimostrato di saper reagire meglio di altri alle emergenze e gli imprenditori hanno dimostrato non solo resilienza ma anche tanta volontà di ripartire, di crescere, di innovare, di investire.

Questa forte spinta va assecondata e aiutata, è la più grande risorsa di cui disponiamo, “utilizzando” la crisi per grandi e strutturali cambiamenti, per uscirne più forti, nei brand in cui brilliamo da sempre , ma non solo.

Il PNRR, è una grandissima occasione non soltanto per le ingenti risorse disponibili ma perché ci obbliga a fare riforme fondamentali non rinviabili (giustizia, civile, amministrativa e penale, burocrazia, istruzione, ecc.)

E’ in questo scenario che il Gruppo All Food Spa sta progettando il 2023.

Nel core-business, della ristorazione collettiva servono misure urgentissime per allineare i prezzi (fissi) all’impennata dei costi nei contratti pubblici, reintroducendo la revisione prezzi obbligatoria, poi un tavolo governativo per una politica industriale organica in un settore, metà manifattura e metà servizi.

Il Gruppo All Food, in questo periodo intende crescere e qualificare ulteriormente la propria offerta, investendo sempre più nella formazione del personale e nell’acquisizione di nuove competenze per stare al passo con un mercato in cui declinare simultaneamente sostenibilità ambientale e sociale con quella economica richiede un radicale cambio di paradigma. Quindi crescere nel core business, per linee interne ed esterne e spingere definitivamente sull’acceleratore della diversificazione in nuovi settori, ove operiamo con specifiche società, a cominciare dalla Enerstreet srl che opera nel settore dell’efficientamento energetico, del facility, dell’impiantistica e della domotica, che sta registrando un forte sviluppo e una forte crescita, in tutta la filiera, per proseguire con RMT presente nell’economia circolare con un impianto industriale di recupero dei materiali raccolti con lo spazzamento meccanizzato delle strade, impianto che genera prodotti quali sabbia, ghiaia e ghiaino.

Intendiamo crescere anche nella gestione manageriale dei condomini, ove operiamo soprattutto a Milano e nelle Marche, con la Manager Immobiliari Holding, sviluppando l’attività acquisendo nuovi studi ma anche qualificando l’offerta dei servizi ai condomini.

Stessa cosa per la società di vending VS SRL che per l’attività nel sociale, con RSA e strutture per giovani minorenni particolarmente fragili.

Insomma, probabilmente mai come adesso, in una fase così turbolenta, definita non a caso, “tempesta perfetta”, il confine tra rischi di fallimenti e di impoverimento del tessuto imprenditoriale e opportunità di rilancio, qualificazione e innovazione della nostra economica è un confine sottilissimo. Sta a tutti noi, al Governo e a tutto il Sistema Paese, fare le scelte giuste per far si che il futuro possibile e plausibile si avvicini sempre più a quello preferibile.

Massimo Piacenti – All Food SpA

(riproduzione riservata)

Intervista a Massimo Piacenti pubblicata nella nuova Edizione de L’Osservatorio delle Imprese 2023

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